L’imprenditore è colui
che esercita un’attività economica, a scopo di lucro, con mezzi propri
attraverso degli investimenti, ossia impiegando capitali per ricavare dell’utile.
Ecco come nel corso
delle varie epoche della tecnica, secondo la suddivisione proposta da José
Ortega Gasset in Meditacion de la técnica,
gli imprenditori hanno cambiato il loro modo di investire.
Nel
mondo dell’artigiano, ossia di “colui che sa fare le cose”
il potere apparteneva a coloro che possedevano le materie prime (come grano,
legno, ferro, etc…), di conseguenza gli imprenditori investivano sui prodotti
grezzi.
Nel
mondo del tecnico, ossia di “colui che sa far fare le
cose”, figlio della rivoluzione industriale, la produzione si rinnovava con una
velocità tale da rendere fallimentari gli investimenti sulle materie prime.
Supponiamo che ad esempio una ditta di autoveicoli investa sul ferro per
realizzare i suoi manufatti. Poco tempo dopo si scopre che impiegando una lega
del ferro nella costruzione degli stessi si realizzino dei mezzi più
aerodinamici, leggeri ed economici. Così facendo la ditta che ha investito in
ferro va in perdita perché la materia prima di cui si era rifornita non è più
utile alla produzione. Per questa ragione gli imprenditori di epoca industriale
investivano in mezzi di produzione, in modo da poter reinventare i vari
processi produttivi al passo col progresso tecnologico.
Nel
mondo del sapere, epoca in cui stiamo entrando ai giorni
nostri e che ci accompagnerà nel futuro, l’elemento fondamentale delle nuove
tecnologie sarà la conoscenza. La tecnologia, quindi, non sarà più legata alla
materia, ma all’informazione e il potere apparterrà a coloro che ne deterranno
il monopolio. Per questa ragione, gli imprenditori moderni tenderanno sempre
più a una dematerializzazione dei loro investimenti ad esempio impiegando i
loro capitali in motori di ricerca.