I trattati sono dei
libri tecnici che ebbero grande diffusione in epoca cinquecentesca composti al
fine di operare una sistematizzazione del sapere inerente una specifica
disciplina. Per quello che riguarda l’ambiente tecnologico fra i più celebri
compaiono:
DE
RE METALLICA (1556) di Giorgio Agricola
Trattato sull'arte mineraria. |
·
DE
LA PIROTECHNIA (1540) di Vannoccio Biringuccio
Trattato sistematico sulla metallurgia-siderurgia. |
·
L’ARTE
VETRARIA (1612) di Antonio Neri
trattato sui "segreti del vetro nel fuoco". |
E’ interessante notare
come fra i vari trattati che risalgono a quest’epoca fino circa alla seconda
metà dell’Ottocento il mondo della “gestione degli affari” non fosse
contemplato come possibile argomento di analisi. Infatti, era una tematica ancora fortemente legata a una sfera
artigianale e di conseguenza non si sentiva la necessità di promuoverla nella
cultura di allora.
A metà dell’Ottocento
il volto della città si modifica notevolmente: cambiano le esigenze della
società, il mercato inizia ad allargarsi, le domande si moltiplicano e quindi si
diffonde anche l’urgenza di realizzare i prodotti in serie. Ciò comporta una
standardizzazione degli stessi e una specializzazione della produzione al fine
di renderla più sostenibile, produzione della quale si occuperà non più un
singolo, bensì un concorso di persone.
La necessità di mettere in fase più
sistemi produttivi sarà proprio lo stimolo che spingerà i grandi imprenditori-innovatori
di allora, che avrò modo di approfondire nel corso del blog, a formulare e
diffondere le prime teorie, e quindi anche i primi trattati, sulla scienza manageriale al pubblico al fine di guadagnarne
il consenso e creare nuove opportunità per l’azienda.
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