giovedì 18 aprile 2013

Sui trattati


I trattati sono dei libri tecnici che ebbero grande diffusione in epoca cinquecentesca composti al fine di operare una sistematizzazione del sapere inerente una specifica disciplina. Per quello che riguarda l’ambiente tecnologico fra i più celebri compaiono:

  DE RE METALLICA (1556) di Giorgio Agricola

  

Trattato sull'arte mineraria.
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            DE LA PIROTECHNIA (1540) di Vannoccio Biringuccio


Trattato sistematico sulla metallurgia-siderurgia.
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      L’ARTE VETRARIA (1612) di Antonio Neri


trattato sui "segreti del vetro nel fuoco".

E’ interessante notare come fra i vari trattati che risalgono a quest’epoca fino circa alla seconda metà dell’Ottocento il mondo della “gestione degli affari” non fosse contemplato come possibile argomento di analisi. Infatti, era una  tematica ancora fortemente legata a una sfera artigianale e di conseguenza non si sentiva la necessità di promuoverla nella cultura di allora.

A metà dell’Ottocento il volto della città si modifica notevolmente: cambiano le esigenze della società, il mercato inizia ad allargarsi, le domande si moltiplicano e quindi si diffonde anche l’urgenza di realizzare i prodotti in serie. Ciò comporta una standardizzazione degli stessi e una specializzazione della produzione al fine di renderla più sostenibile, produzione della quale si occuperà non più un singolo, bensì un concorso di persone.
La necessità di mettere in fase più sistemi produttivi sarà proprio lo stimolo che spingerà i grandi imprenditori-innovatori di allora, che avrò modo di approfondire nel corso del blog, a formulare e diffondere le prime teorie, e quindi anche i primi trattati, sulla scienza manageriale al pubblico al fine di guadagnarne il consenso e creare nuove opportunità per l’azienda. 

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