Visualizzazione post con etichetta Ruoli. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Ruoli. Mostra tutti i post

mercoledì 5 giugno 2013

Thomas Buddenbrook: l'archetipo di ingegnere gestionale

Henry Mintzberg, studioso delle scienze gestionali, teorizza le principali funzioni del manager (-ingegnere gestionale) sottolineando come esse coprano tre sfere specifiche:

1.      Ruoli interpersonali
2.      Ruoli informativi
3.      Ruoli decisionali

Henry Mintzberg, accademico canadese.
Sulla base di questa classifica, Thomas Buddenbrook, che vede nella figura di Thomas Johann Heinrich il suo corrispondente realmente esistito, divenuto titolare della ditta di famiglia alla morte del padre, può essere assimilato all’antenato dell’ingegnere gestionale. Infatti, Thomas Mann dissemina nel romanzo descrizioni che sembrano ripercorrere passo dopo passo le teorie di Mintzberg. Vediamo come (tutte le citazioni sono tratte da I Buddenbrook, di Thomas Mann).

Ruoli interpersonali di:

•  figura rappresentativa dell'azienda o unità organizzativa con compiti simbolici e cerimoniali:

“amava impegnare la propria persona nella lotta quotidiana per il successo ”.

“sapeva di dovere parecchi buoni affari al suo aspetto elegante e sicuro, alla sua cortesia suadente, alla sua conversazione abile e spigliata”.

• leader dell'azienda o unità organizzativa, guidando e motivando i subordinati, talvolta anche reclutandoli e formandoli:
Ciò si vede chiaramente nel momento in cui Thomas istruisce il fratello Christian, appena diventato suo collaboratore, circa gli affari della ditta di famiglia.

“ti farai rispettare più mettendoti alla pari con loro e compiendo scrupolosamente il tuo dovere, che facendo uso dei tuoi privilegi e abusando della tua libertà. Dunque osservare l’orario d’ufficio e salvare sempre le apparenze”.

“un commerciante non deve essere un burocrate”.

Lezione che lo suitiers Christian, continuamente pervaso da una sensibilità incontrollabile, non imparerà mai. Come narra Thomas Mann, infatti, egli arriverà addirittura a disprezzare il mestiere mercantile che rese celebre e illustre la sua famiglia identificando i commercianti come truffatori incollerendo Thomas il quale replicò allontanandolo dalla ditta.

•  collegamento, creando e mantenendo una rete di relazioni anche al di fuori della linea gerarchica: basti pensare agli innumerevoli matrimoni d'interesse che si sono svolti all'interno della famiglia
Buddenbrook, il cui emblema è incarnato dalla figura di Tony Buddenbrook. 

Ruoli informativi di:

•  collettore di informazioni rilevanti, che cerca e raccoglie all'interno e all'esterno dell'azienda;
•  diffusore di informazioni, che trasferisce ai subordinati all'interno dell'azienda o unità organizzativa;
•  portavoce dell'azienda o unità organizzativa, fornendo informazioni all'esterno.

Ruoli decisionali di:

• "imprenditore", individuando le opportunità di miglioramento e promuovendo i conseguenti   cambiamenti;
•  gestore di problemi, responsabile delle azioni correttive per fronteggiarli;
•  allocatore di risorse, che assegna alle varie attività all'interno dell'azienda o unità organizzativa;
• negoziatore, partecipando per l'azienda o unità organizzativa a negoziazioni con altre unità organizzative o soggetti esterni. 

“gli affari che più gli piacevano eran quelli che concludeva occasionalmente quando, per esempio, (…) entrava in un mulino, chiacchierava col proprietario (…) e stringeva con lui un buon contratto…”

(molte delle informazioni da me utilizzate per scrivere questo post si possono trovare a questo link: http://it.wikipedia.org/wiki/Direzione_aziendale)


sabato 27 aprile 2013

L'imprenditore


L’imprenditore è colui che esercita un’attività economica, a scopo di lucro, con mezzi propri attraverso degli investimenti, ossia impiegando capitali per ricavare dell’utile.

Ecco come nel corso delle varie epoche della tecnica, secondo la suddivisione proposta da José Ortega Gasset in Meditacion de la técnica, gli imprenditori hanno cambiato il loro modo di investire.

Nel mondo dell’artigiano, ossia di “colui che sa fare le cose” il potere apparteneva a coloro che possedevano le materie prime (come grano, legno, ferro, etc…), di conseguenza gli imprenditori investivano sui prodotti grezzi.

Nel mondo del tecnico, ossia di “colui che sa far fare le cose”, figlio della rivoluzione industriale, la produzione si rinnovava con una velocità tale da rendere fallimentari gli investimenti sulle materie prime. Supponiamo che ad esempio una ditta di autoveicoli investa sul ferro per realizzare i suoi manufatti. Poco tempo dopo si scopre che impiegando una lega del ferro nella costruzione degli stessi si realizzino dei mezzi più aerodinamici, leggeri ed economici. Così facendo la ditta che ha investito in ferro va in perdita perché la materia prima di cui si era rifornita non è più utile alla produzione. Per questa ragione gli imprenditori di epoca industriale investivano in mezzi di produzione, in modo da poter reinventare i vari processi produttivi al passo col progresso tecnologico.

Nel mondo del sapere, epoca in cui stiamo entrando ai giorni nostri e che ci accompagnerà nel futuro, l’elemento fondamentale delle nuove tecnologie sarà la conoscenza. La tecnologia, quindi, non sarà più legata alla materia, ma all’informazione e il potere apparterrà a coloro che ne deterranno il monopolio. Per questa ragione, gli imprenditori moderni tenderanno sempre più a una dematerializzazione dei loro investimenti ad esempio impiegando i loro capitali in motori di ricerca. 

martedì 2 aprile 2013

Dove tutto ebbe inizio


GESTIONE=

dal latino gestio (gero+-tio) -onis, deriva dal verbo gerĕre  che significa (oltre a portare in sé, comportarsi e trascorrere, dal vocabolario di latino IL-L. Castiglioni e S. Mariotti) prendersi carico di una cosa, ossia amministrare.


Dal significato di questo termine si può dedurre come l’ingegnere gestionale sia colui che si occupa dell’organizzazione scientifica e programmata del lavoro in ambito industriale.

La nascita di questo ruolo si può far risalire alla così detta epoca del Rationalism
In questo periodo, gli imprenditori iniziarono a non investire più in beni materiali quali possedimenti e terre, ma in macchine e forza lavoro. Così facendo permisero lo sviluppo della “stagione dei tecnici” (segnata dalla rivoluzione industriale), ossia degli specialisti del settore la cui consultazione era d’obbligo per l’avvio di qualsiasi tipo di manovra produttiva.

E proprio durante il passaggio dalla tecnica dell’artigiano (artesiano) a quella del tecnico (técnicos), per usare le parole di Jose Ortega Gasset, e quindi dall’epoca della produzione artigianale a quella aperta a un mercato industriale su scala internazionale, che iniziò a sentirsi la necessità di una figura che assumesse una posizione di coordinazione e amministrazione e che accompagnasse tutti i processi decisionali con logica e strategia di mercato.

Henry Ford e Frederik Winslow Taylor sono solo alcuni esempi di grandi imprenditori che riuscirono a trasformare l’arte della “gestione” in vera e propria scienza, con tanto di teorie e sperimentazioni.


Henry Ford: imprenditore statunitense e fondatore della Ford Motor Company.


Frederik Winslow Taylor: ingegnere e imprenditore statunitense, innovatore nell'ambito della ricerca sui metodi per il miglioramento dell'efficienza nella produzione. 

In questo contesto nasce, se pur ancora a livello concettuale, la figura dell’ingegnere gestionale che soltanto verso la fine dello scorso secolo diventerà una vera e propria disciplina di studio.